Voglio essere sincera fin dalle prime righe: questo è un articolo ad alto tasso campanilistico. Perché è vero che sto per parlarvi in maniera dettagliata, di cosa fare e visitare a Pennabilli in un giorno. Ma vado così fiera del “mio” entroterra romagnolo, che risulterò spesso terribilmente stucchevole. Ditemi voi, che da tempo leggete questo blog e mi seguite con affetto nei viaggi, ditemi sinceramente: come posso non essere orgogliosa della Romagna, un territorio tanto bello, mai scontato e così pazzamente sorprendente? Soprattutto quando mi trovo davanti a realtà come Pennabilli, che andrebbero citate nel Guinness dei Primati.
Solo 3000 anime. Un borgo piccino che domina da un colle l’Alta Valmarecchia. Eppure, tra musei e manifestazioni di importanza nazionale e mondiale, Pennabilli potrebbe fare concorrenza a città come Rimini. E se proprio volete sapere la verità, un giorno solo non basta per vedere il borgo di Pennabilli. Ne servirebbero due. Con una settimana, poi, sarebbe possibile costruire un itinerario completo nei dintorni di Rimini, capace si stupire anche il più incallito sostenitore del binomio “Romagna=mare”.
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Itinerario completo per visitare Pennabilli.
Conosco da sempre questo allegro borgo della Valmarecchia. Ne ho scritto in passato, proponendo un itinerario di poche ore a Pennabilli. Ma ho anche raccontato la suggestione della “Processione dei Giudei”, nella notte del Venerdì Santo. Insieme a Daniele sono stata qui in occasione di manifestazioni e feste, durante il ricco calendario che completa l’intero anno solare. Eppure, solo oggi sto davvero visitando attentamente Pennabilli per la prima volta.
Grazie al progetto ideato con la mia amica e collega Sara, del blog Dai Che Partiamo, e all’accoglienza della Pro Loco, scoprire Pennabilli ha un sapore diverso. Prima di tutto mi rendo conto che, questo borgo del Montefeltro, è una meta perfetta anche per chi viaggia con i bambini. Secondo… tuffarsi nel centro storico di Pennabilli, equivale a fare un viaggio nell’epica storia di Romagna. E nell’inventiva della sua gente.
Cinque musei attivi (più due in allestimento), fanno del paese un ricettacolo di arte, cultura e territorio. Il museo diffuso “I Luoghi dell’Anima”, fortemente voluto da Tonino Guerra, permette di visitare Pennabilli seguendo un percorso variegato. Con “Mateureka”, si entra nel mondo del calcolo e della matematica: una visita per nulla scontata ed elettrizzante ad ogni età. Il “Museo Naturalistico Parco Sasso Simone e Simoncello”, è il racconto delle biodiversità del territorio.
Al “Museo Diocesano del Montefeltro”, gli allestimenti innovativi rendono le opere d’arte qualcosa di inaspettato. “Il mondo di Tonino Guerra”, infine, è colore e fantasia. Una sede che urla appieno la genialità di questo Uomo dalle mille sfaccettature. Senza dimenticare il rapporto eterno di Pennabilli col Tibet, testimoniato dalla “Campana di Lhasa” e dal Chörten tibetano.
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Visitare Pennabilli in un giorno, attraverso “I Luoghi dell’Anima”.
È Peppe a farci visitare “I Luoghi dell’Anima” di Pennabilli. Un museo diffuso costituito da diversi punti di grande interesse, da non perdere durante un viaggio in Romagna. Quando lo scrittore e poeta Tonino Guerra, scelse di venire a vivere a Pennabilli, a fine anni Ottanta, lo fece perché stava cercando un ritorno alle origini. Alla natura. Ma anche per la presenza di tante associazioni culturali, con cui creò questo museo che ha lo scopo preciso di “solleticare l’anima” del visitatore. Un’idea sopravvissuta a Tonino, visto che la sua immensa genialità lo portò a lasciare diversi “progetti sospesi”. Una serie di proposte per i piccoli comuni della Valmarecchia, da realizzare dopo la sua scomparsa.
Lui qui, nel cuore del Montefeltro, c’è sempre. La sua voce è nel vento. La sua arte impressa nel territorio. Dopo essere stato per anni il “poeta del cinema”, che lavorò con registi come Fellini, Antonioni e De Sica, sceneggiando oltre 300 film, riscoprì l’essenza della vita nella sua Romagna. Seguire un itinerario tra “I Luoghi dell’Anima”, permette di scoprire a fondo il borgo di Pennabilli e i suoi dintorni.
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Visita all'”Orto dei Frutti Dimenticati” di Pennabilli.
Questo è il primo “luogo dell’anima” da visitare a Pennabilli. Si tratta di un giardino dei sapori, scandito da diverse tappe simboliche, con oltre cento alberi da frutto. Prodotti non più in commercio, che permettono di sentire in bocca i sapori di una volta, quelli gustati dai nostri nonni.
Entro attraverso uno spazio che custodisce le “Madonne Abbandonate”. Splendide ceramiche di Imola e Faenza, rappresentano Madonne che si sentivano sole. E, dalle cellette di campagna, sono volate fin qui per riunirsi, lontane dall’incuria dell’uomo. Un modo per dare una seconda vita ad opere d’arte abbandonate.
Il percorso da seguire all’interno dell'”Orto dei Frutti Dimenticati”, inizia dal coloratissimo “arco delle favole”. Ogni passo deve essere lento e contemplativo, per permettere all’anima di raggiungere il corpo. Ad attendermi c’è la lumaca in bronzo, simbolo di lentezza e della capacità di osservare a fondo. Ma anche logo storico di Slow Food, che da questa poetica prese ispirazione.
In quello che viene definito “il bosco”, mi fermo a cercare il giorno più bello della mia vita. Guardo i particolari, mettendo all’opera ogni senso. Scruto il vicino gelso, piantato dal Dalai Lama. Osservo “la “voce della foglia”, con le sue forti vene linfatiche. E la “Cappella di Tarkovskij”, edificata con le pietre di una chiesa distrutta. Una bella metafora di fiducia verso le avversità della vita.
Il “villaggio degli uccelli”, progetto sospeso di Tonino, è un covo accogliente per queste vibranti creature. Che portano allegria, creando un equilibrio naturale per i frutti.
All’interno dell’antico lavatoio, ormai parte del giardino, vi sono 12 formelle che rappresentano un insolito calendario fatto di parole.
Nell'”Orto dei Frutti Dimenticati” ci sono anche due meridiane, che danno il via all’omonimo percorso nel centro storico di Pennabilli. Una orizzontale, funziona utilizzando il corpo umano come gnomone. L’altra è la romantica “meridiana dell’incontro”, che a me piace definire un bacio eterno tra Federico Fellini e Giulietta Masina. Infatti, alle cinque del pomeriggio, le loro ombre vengono proiettate sul pavimento, in un ricongiungimento senza fine.
Informazioni.
- Via San Filippo, Pennabilli.
- Tel. 0541 928578
- www.museoiluoghidellanima.it
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Seguire il “percorso delle meridiane” a Pennabilli e le “parole sui muri”.
Sette meridiane d’autore, costituiscono un leitmotiv con cui visitare Pennabilli. Un itinerario di scoperta, per entrare nel cuore del bel borgo del Montefeltro, tra vicoli pittoreschi e vedute da pelle d’oca. Ogni meridiana ha come base un’opera celebre, cui si aggiungono particolari e curiosità. La lettura è facilitata dalla presenza di cartelli esplicativi, anche se io approfitto della visita guidata organizzata dalla Pro Loco con Peppe, per carpire ogni segreto!
Quelli che sono antichi strumenti per il calcolo delle ore del giorno e per il passaggio delle stagioni, a Pennabilli diventano un emblematico itinerario tematico. Da seguire sempre lentamente e in ascolto dell’anima. Ricordandosi di osservare anche un’altra installazione, di questo sensoriale museo diffuso: “le parole sui muri”. Targhe di ceramica, che Tonino ha dedicato alle persone comuni vissute a Pennabilli. Aneddoti di vita, tratti caratteriali, ricordi di una forza umana disarmante. Sarà per questo che, ascoltando Peppe leggere il ricordo della Signorina Lucrezia, mi ritrovo in lacrime. Assorta dalla memoria di uno dei “personaggi storici” del borgo.
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L’angelo coi baffi, un’istallazione insolita da visitare a Pennabilli.
Camminare in quello che è il paese che diede i natali al grande casato dei Malatesta, nel 1002, è sempre un’emozione. Storia e arte si fondono a Pennabilli, tra le vestigia di quelle che furono la Rocca di Penna e il Castello di Billi. Tracce di mura, porte, edifici, raccontano la grandezza di questo luogo.
Poi ci sono vicoli defilati da visitare a Pennabilli. Che rappresentano scorci singolari, legati alla tradizione. Come la Chiesetta dei Caduti, in cui si trova un altro “luogo dell’anima” di Tonino Guerra: “L’angelo coi baffi”. Da una poesia dialettale di Tonino, dedicata ad un buffo Angelo baffuto, incapace di fare qualcosa di importante, al punto da convincersi a nutrire degli uccelli imbalsamati!
Eppure, lui ci credette talmente tanto, che le bestiole ripresero vita. Nella Chiesa dei Caduti di Pennabilli, probabilmente il museo più piccolo del mondo, l’installazione racconta quanta forza può esserci in un gesto, se vi si crede veramente. Un’allegoria, della determinazione che porta a grandi risultati.
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Visitare a Pennabilli il “Santuario dei Pensieri”.
Passeggiando tra i vicoletti di Pennabilli, si incrociano infiniti angoli che mai ci si aspetterebbe di trovare in Romagna. Come il “Santuario dei Pensieri”, accanto alla casa di Tonino Guerra.
Un giardino in cui sedersi a meditare, ricavato dai resti di un’abitazione distrutta. Mi accomodo davanti a sette statue, che rappresentano i “confessori muti”. Mentre il silenzio del borgo e il fruscio degli alberi inglobano l’anima, è facile riflettere sulla propria esistenza. Oppure liberare del tutto la mente.
Le ultime due installazioni dei “Luoghi dell’Anima” di Tonino Guerra, si trovano fuori da Pennabilli. Il primo è il “Giardino Pietrificato” di Bascio. Il secondo è la “Madonna del Rettangolo di Neve” a Cà Romano, che cercherò di visitare presto.
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La Romagna che non ti aspetti: Pennabilli e il Tibet.
Salgo il ripido ma bellissimo sentiero che porta alla “Campana di Lhasa”, sul Roccione. Chiunque decida di visitare Pennabilli, non può saltare questa tappa per nessuna ragione al mondo.
Una campana che ha due principali funzioni. Ricordare l’eterno rapporto tra Pennabilli e il Tibet, iniziato con la quarantennale missione di Padre Orazio Olivieri, nel Settecento. Essere un emblema di fusione tra le religioni, di rispetto verso qualsiasi culto.
L’occhio di riguardo per la reciproca fede, lega da sempre Pennabilli e il Tibet. Al punto da portare qui Sua Santità il Dalai Lama, nel 1994 e nel 2005. La prima volta, in occasione dell’anniversario di Frà Orazio. La seconda, per inaugurare la ritrovata Campana di Lhasa.
Si tratta, infatti, dell’unico pezzo che si salvò dalla prima missione del Settecento. Un incendio distrusse ogni cosa, anche il convento dei cappuccini costruito a Lhasa. La campana venne miracolosamente trovata secoli dopo e ne fu fatto un calco, poi portato a Pennabilli. E oggi, benedice la nostra splendida vallata, accanto a tre mulini di preghiera tibetani. Come dimostrazione che, qualunque sia la nostra religione, forse stiamo tutti pregando un’unica entità, cui diamo nomi diversi…
Dalla Campana di Lhasa, il panorama sul borgo di Pennabilli, sulla Rupe e sull’Alta Valmarecchia, è qualcosa di magico. Al punto che, attenzione a quanto sto per dire, Leonardo da Vinci lo utilizzò come sfondo ne “La Gioconda”.
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Dove vedere i panorami rinascimentali in Valmarecchia.
Che la mia terra fosse stata d’ispirazione per i grandi pittori rinascimentali, io ve l’ho sempre detto! Dal dirimpettaio borgo di Petrella Guidi, si possono ammirare visuali mozzafiato, ritrovate nei dipinti di Piero della Francesca. Da Pennabilli, invece, è Leonardo che si lasciò ammaliare.
Due studiose hanno compiuto ricerche approfondite, trovando una chiave di lettura al mistero della “Gioconda”. 27 punti in comune con lo sfondo del celebre dipinto, hanno fatto comprendere cosa ci fosse di insolito: Leonardo aveva semplicemente compresso il paesaggio! Un indizio decisivo, è stato il rinvenimento dei resti di un vecchio ponte, esattamente all’altezza di quello dipinto da Leonardo sullo sfondo.
Piango guardando ciò che vide lui. È un’emozione che non si può spiegare… come quando ho visitato “Il Cenacolo” a Milano. Chiunque voglia “massacrarci” per queste affermazioni, faccia pure. Per me, per noi, “La Gioconda” porta le tracce del Montefeltro nel mondo. E ci sono studi che lo dimostrano.
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Musei da visitare a Pennabilli: “Mateureka”.
Ho l’onore di visitare “Mateureka”, il museo del calcolo e della matematica, insieme a Renzo Baldoni, il suo fondatore. Uno di quei professori straordinari, che tutti avremmo voluto come portavoce di una materia spesso ostica.
A chi crede che “Mateureka” sia solo un museo per bambini e per scolaresche, suggerisco di ricredersi. A “Mateureka” si fa un singolare viaggio nella storia del calcolo. Un’avventura umana lunga millenni! Un percorso tra 13 popoli, che idearono modi sempre più innovativi per riuscire a contare e applicare il calcolo nella quotidianità. Alla faccia di chi dice che “la matematica non serve nella vita di tutti i giorni”!
Dal primo conteggio con le pietre, ai calculi ideati dai Sumeri, fino alle tavolette d’argilla. Incredibile il “cono di fondazione sumerico”, unico visibile in Italia, e la distinta di matrimonio con riportata la dote della sposa.
In Egitto nacque la geometria, necessaria per calcolare il modo di contenere le piene del Nilo. Mentre furono i greci a dare regole vere alla matematica, così come le conosciamo oggi. Tante le donne matematiche di grande importanza nella storia. Tra le quali Ipazia, la prima in assoluto.
Con i viaggi la matematica divenne fondamentale. Sia per il calcolo delle rotte, che per i commerci. Ma anche perché le idee iniziarono a circolare e fondersi. I metodi di calcolo, si diffusero in tutto il mondo conosciuto.
Scopro che persino il Medioevo è stato importantissimo per la matematica! Nacquero le università più importanti, come quella di Bologna. E, grazie ai monaci amanuensi, i grandi testi di matematica latini è greci, arrivarono sino a noi. Magari qualche studente non sarà d’accordo nel complimentarsi con i monaci, ma di certo il valore di quei testi è inestimabile!
I popoli precolombiani, ci insegnano da sempre l’importanza della matematica nei calendari. Tranne i Maya: peste colga quel maledetto calendario che nel 2012 ha tolto il sonno a me, rendendo ricco Giacobbo.
Con il Rinascimento la matematica esplose in tutta Europa. Applicata in ogni ambito umano e artistico. Lo stesso Leonardo mutò il proprio modo di lavorare, dopo l’incontro con l’amico matematico Luca Pacioli di Sansepolcro.
Visitare il museo della matematica a Pennabilli, è un viaggio nelle curiosità. Si può ammirare la prima calcolatrice della storia, Schickard, di cui vi sono tre copie in tutto il mondo ed una si trova a Mateureka. Oppure Curta la più piccola in circolazione. Costruita in un campo di concentramento, come dono per il Führer, salvò miracolosamente la vita al suo ideatore.
A “Mateureka” vi è una collezione illimitata di calcolatori, oltre ai primi esemplari di computer: più che alla Olivetti! Sembra incredibile pensare che macchine grandi come una stanza, siano state sostituite da minuscoli smartphone.
Stupendi i laboratori e le sale interattive, dove comprendere al meglio le regole base della matematica. Come l’installazione che spiega il Teorema di Pitagora! Si potrebbero passare giorni visitando “Mateureka” a Pennabilli, tra oggetti unici al mondo. Scoprendo che la matematica è qualcosa di incredibilmente affascinante!
Informazioni.
- Piazza Garibaldi, Pennabilli.
- Tel. +39 0541 928659
- www.mateureka.it
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Altri musei da visitare a Pennabilli.
Approfitto della pioggia che cade copiosa, per visitare altre tre sedi museali di Pennabilli. Ogni museo del borgo è singolare e divertente, interessante e per nulla simile alle barbose esposizioni che spesso si trovano in giro.
Al “Museo Naturalistico Parco Sasso Simone e Simoncello”, si entra nel cuore del territorio: cinquemila ettari ricchi di micropaesaggi, in cui fare stupende escursioni nel Montefeltro. Vi sono ricostruzione di ambientazioni del parco, con relativi animali nel loro habitat. Tranquilli: le bestiole non sono state uccise a scopo didattico, ma ritrovate nel corso degli anni e sistemate in esposizione. Ne approfitto anche per osservare materiali al microscopio, scoprendo la natura da un altro punto di vista!
Fare escursioni nel Parco del Sasso Simone e Simoncello, consente di vivere colore e natura a ridosso di due regioni: Emilia Romagna e Marche. Si può ammirare l’ultima faggeta di Carpegna, disboscata già dai romani. È possibile camminare tra le argille colorate, verso Sasso Simone. E per gli appassionati di storia, muniti di una spiccata fantasia, c’è il trekking verso “Città del Sole”. Un insediamento voluto da Cosimo de Medici, oggi completamente distrutto dopo l’abbandono seguito alle dure condizioni di vita. Era luogo di confino per ladri e briganti, ma la sua storia persa nelle spire del tempo è ancora molto seducente.
Attraversando Piazza Vittorio Emanuele e salendo verso Piazza Sant’Agostino, vi sono altre due chicche da visitare a Pennabilli. Il Santuario Mariano della Madonna delle Grazie e il vicino “Museo Diocesano del Montefeltro”. Il culto della Vergine qui è molto sentito. Apparve sulle mura di Pennabilli, aiutando il popolo a cacciare l’invasore toscano. All’interno della chiesa, c’è ciò che resta dello straordinario sacello fatto edificare da Federico da Montefeltro, con un’immagine miracolosa della Madonna.
Pennabilli è anche sede vescovile e, come tale, ha un museo diocesano che rappresenta una totale sorpresa per me. Non mi sarei mai aspettata allestimenti tanto innovativi e scenici, in un piccolo borgo della Romagna.
Quattro piani di arte raccolta non per fasi storiche, ma per tipologia. Esposta all’interno di antichi mobili, grandi teche o ambienti ricreati con maestria. L’arte è stata tolta dalle vetrinette impersonali, coperta di veli e lasciata libera all’occhio del visitatore! Un viaggio esperienziale tra paramenti sacri, tele, statuaria, presepi provenienti da tutto il globo.
“Il Mondo di Tonino Guerra”, è l’ultima tappa di giornata a Pennabilli. Ciò che vedo, mi fa correre un brivido lungo la schiena. Qui dentro palpita la personalità di Tonino. Il colore, le farfalle, l’arte applicata a tutto tondo. Dalle tele al mobilio, dalla ceramica alla scultura, dalle parole alla cinematografia.
“Il Mondo di Tonino Guerra”, è anche sede dell’omonima associazione. Camminare tra le tinte accese di una fantasia senza limiti, mi fa ritrovare me stessa in un’emozione sensoriale profonda. E visitare Pennabilli per la prima volta in modo così approfondito, mi ha permesso di ancorare più a fondo le radici nella terra in cui sono nata. Un po’ come Tonino, volo lontano. Non smetto mai di battere le ali, di dare aria alla mente. Eppure, l’anima è costantemente calamitata dai miei luoghi, nei quali torno per irrorarmi di pace.
Informazioni.
- “Museo Naturalistico”, Viale dei Tigli 5a, Pennabilli.
- www.musss.it
- “Museo Diocesano”, Piazza Sant’Agostino, Pennabilli.
- www.museo-diocesano-montefeltro.it
- “Il Mondo di Tonino Guerra”, Via dei Fossi 4, Pennabilli.
- www.museoiluoghidellanima.it
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Dove mangiare a Pennabilli.
“L’Osteria al Bel Fico” è il ritratto gastronomico di Pennabilli. Quelli che erano i forni di vecchie abitazioni nel centro storico, sono stati ristrutturati in spazi rustici e intimi.
Mobili di Tonino Guerra, frasi tratte dalle sue opere, colore e pietra, accolgono con amicizia chiunque voglia visitare Pennabilli e la Valmarecchia.
Mangiare all'”Osteria al Bel Fico”, è un’esperienza che fa parte del viaggio. La giovane e talentuosa chef, lavora con maestria prodotti del territorio che sceglie personalmente. Carni, pesce, formaggi, ma anche erbe dell’orto o spontanee, panini e piadine fatte in casa, paste tirare al mattarello. Una bontà assoluta, che invade i sensi e termina con dolci tradizionali, riadattati in chiave moderna dalla pasticcera dell’osteria.
Panini di borragine e cassoncini fritti alle rosole, aprono il pranzo. Il primo piatto è un momento da vivere a occhi chiusi: passatelli asciutti, con salsiccia di mora romagnola e pesto di dibe.
Il galletto al miele naturale, su un letto di cicorie, e la tartare con funghi prugnoli, portano con sé tutta la bontà delle carni allevate a terra.
Infine, la crema di mascarpone con fragole e la ciambella romagnola con salsa, sono i dolci più buoni che abbia mangiato nell’ultimo anno.
Sarei tentata di piangere quando mi alzo da tavola. Poi, rendendomi conto di vivere a venti minuti da Pennabilli, mi rassereno. Tornerò presto con Daniele per fargli assaggiare le prelibatezze dell'”Osteria al Bel Fico”!
Informazioni.
- Piazza Vittorio Emanuele II, 24
- Tel. 0541 928810
- fabri.angelini@libero.it
- www.ristorantebelfico.it
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Eventi a Pennabilli.
È possibile visitare Pennabilli durante l’intero corso dell’anno. Il paese è sempre pronto ad accogliere turisti, in continuo fermento grazie alle tante manifestazioni che si susseguono. Riporto di seguito un calendario pratico, con l’elenco degli eventi che si svolgono a Pennabilli. Per le date aggiornate, consultate il sito della Pro Loco.
- Processioni dei Giudei, Via Crucis storica. Nella notte del Venerdì Santo.
- Mercato verde di Pennabilli, mostra mercato di piante e fiori. Ogni anno a Maggio.
- Pennabilli Città Museo, in occasione della Notte Europea dei Musei. A Maggio.
- Artisti in Piazza, festival internazionale di arti performative. 13, 14, 15, 16 Giugno 2019.
- Mostra Mercato Nazionale dell’Antiquariato, Palazzo Olivieri di Pennabilli. A Luglio.
- Pennabilli diPinta, degustazione di birre artigianali. A Luglio.
- Cena in Bianco, il flash mob che veste di bianco Pennabilli. Ad Agosto.
- Gli antichi frutti d’Italia si incontrano a Pennabilli, mostra mercato, esposizioni, laboratori. A Settembre.
- Pennabilli DJango, festival internazionale di Jazz Manouche. A Dicembre.
- Capodanno in piazza, con musica, accensione del falò e brindisi liberi: una festa d’altri tempi, ma con il gusto della modernità.
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Visitare Pennabilli, informazioni pratiche.
- Per informazioni, mappe complete, indicazioni e visite guidate (che consiglio caldamente), la Pro Loco di Pennabilli è incredibilmente attiva. Si trova in Piazza Garibaldi, accanto a “Mateureka”. Il sito web aggiornato è www.pennabilliturismo.it. Il telefono: 0541.928659.
- Pennabilli è facilmente raggiungibile dalla Riviera Adriatica, seguendo la Strada Statale Marecchia. È un’escursione piacevole, grazie ai paesaggi stupendi sulla Valmarecchia. Occhio, però, agli autovelox fissi: rispettate sempre i limiti, per non incappare in brutte sorprese.
- A Pennabilli ci sono comodi parcheggi gratuiti.
- Se dovete fare carburante, potete fermarvi a Gualdicciolo (Repubblica di San Marino). I prezzi sono inferiori e il distributore si trova a due minuti dalla Strada Statale Marecchia.
- Per dormire in Romagna, vi suggerisco la stessa meravigliosa struttura in cui ho soggiornato io: l’Hotel San Salvador di Igea Marina (link Booking). Garanzia di bellezza, qualità, ecologia, tutto farcito dalla calorosa accoglienza romagnola. Maggiori informazioni in questo articolo.
Claudia B. (Supplied by)
Oh no! Ci sono passata pochissimo tempo fa, per di qui… Ho visto le indicazioni stradali, anzi, ho sorriso di fronte alla tenerezza del nome Pennabilli, ma non conoscendolo non mi sono fermata! E ora… Mi mangio le mani!
Sai che questo nome è fonte di sorpresa per molte persone? Particolare, inaspettato… eppure rappresentativo della storia del borgo!
Peccato che tu non ti sia fermata, speriamo si ripresenti l’occasione di venirlo a scoprire… ed innamorartene!
Un abbraccio,
Claudia B.
Ho scoperto un piccolo borgo dalle mille risorse. Passeggiare per i suoi vicoli alla scoperta degli scorci più interessanti, nella quiete più assoluta che libera la mente da ogni cosa. Singolare il legame con il Tibet, una sorta di gemellaggio tra religioni
E c’è il meraviglioso progetto di rendere Pennabilli un paese di unione fra più religioni! Non riesco a pensare ad un luogo migliore, considerato che un borgo così piccolo è riuscito a realizzare tante idee nuove.
Sono felice di averti fatto conoscere un altro pezzo della mia terra: spero tu venga a vederlo prima o poi!
Buon fine settimana,
Claudia B.
Sono questi i borghi del cuore con cui ci piace riempire il cuore e gli occhi!? Grazie Claudia che ci hai fatto scoprire questa perla della Romagna! I luoghi raccontati da te hanno tutto un altro fascino!Bravissima e si vede tutta la passione che ci metti
Grazie ragazzi siete deliziosi! Con Pennabilli posso veramente dire di aver raccontato qualcosa di fuori dal comune, non il classico pittoresco borgo. Vale la pena presentare luoghi tanto belli e ricchi di spunti di visita, diversi dal solito.
Vi abbraccio,
Claudia B.