Amo i castelli e le antiche residenze! Sono curiosa di visitarli per immergermi nella vita del passato, per ammirare dettagli, scoprire storie, leggende e aneddoti. Colgo l’occasione per visitarne appena mi è possibile e, questa volta, tocca ai castelli del Trentino! Un itinerario di cinque giorni tra fortezze, palazzi e borghi, dall’insolito sapore invernale.
Lo so, la maggior parte delle persone va in montagna in inverno con l’intento di sciare. Io no. Quindi ho ideato questo viaggio itinerante tra i più bei castelli del Trentino che, per mia immensa fortuna, restano aperti anche nel periodo invernale. Così salto in auto e, complice una tersa giornata di fine dicembre, inizia la mia nuova avventura on-the-road in Italia.
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Borghi e castelli del Trentino: Ala, Rovereto e Trento.
Faccio una prima tappa nel delizioso borgo di Ala, di origine romana. Il centro storico prettamente barocco, è il luogo ideale per chi, dopo ore d’auto, desidera passeggiare per le vie di un piccolo paese da cartolina. Le vie acciottolate sono fiancheggiate da palazzi storici davvero belli. Trovo poche persone in giro, più che altro cittadini in Piazza San Giovanni, dove si affacciano l’omonima chiesa e il Municipio. C’è chi si ferma per fare quattro chiacchiere, chi va al bar o, semplicemente a fare la spesa. Salgo alla Chiesa di Santa Maria Assunta, che svetta sul borgo e da cui ammiro un panorama splendido sulla valle.
Riparto per Rovereto, dove sono già stata qui un po’ di tempo fa, per i mercatini di Natale. Questo tour tra i castelli del Trentino, è l’occasione giusta per inserire anche il Castello di Rovereto, sede del Museo Storico Italiano della Guerra. Il freddo pungente non mi permette di godere più di tanto degli spazi esterni che, come ci spiegava una delle curatrici, vengono ampiamente sfruttati durante l’estate, come area di riposo e pic-nic. Ma ammetto che, quanto mi aspetta all’interno, è comunque un’esperienza di vita molto intensa.
La mostra permanente, espone numerosi cimeli delle guerre più importanti nella storia d’Italia. Apprezzo molto la sezione dedicata alle uniformi d’epoca, perfettamente conservate e la mostra speciale dedicata alla Libia, con uno studio sul ruolo sostenuto dall’Italia in questo paese. Quando visito i musei dedicati alla guerra, mi ritrovo spesso ad affrontare un misto di emozione e turbamento.
Specialmente dopo aver letto passi di diari e cartoline, che i soldati inviavano dal fronte. A volte mi pare di violare i sentimenti e la vita privata di persone che non ci sono più, che sono state strappate alla loro quotidianità senza possibilità di appello. Uomini e donne che rivivono momentaneamente attraverso le parole lasciate sulla carta. Senza pensare che un giorno, sarebbero entrate a far parte di un museo.
Molto diversa è la visita pomeridiana al Castello del Buonconsiglio di Trento. Si tratta di una vera e propria residenza, splendida nel suo genere. Non tanto per gli arredi, di cui restano poche testimonianze, quanto per i cicli di affreschi e gli stucchi! Un tripudio di meravigliose opere volute dai principi vescovi, che avevano qui la loro residenza. La Loggia del Magno e i giardini interni, gradevolissimi anche in inverno, sono l’apice della visita, una gioia per gli occhi!
Sono piuttosto stanca, vista la levataccia di stamattina e le visite, così mi dirigo a Pergine Valsugana, dove ho prenotato una stanza con cucina in un residence delizioso e pulitissimo.
DOVE PARCHEGGIARE A TRENTO.
All’ingresso di Trento c’è un grandissimo parcheggio, dove si può lasciare l’auto per due ore col disco orario. Sarebbe comodissimo se non fosse che, la visita agli interni ed ai giardini, è piuttosto lunga, anche se fatta autonomamente. Esiste un parcheggio di fronte al castello e, con un po’ di fortuna e pazienza, si può aspettare che esca qualcuno.
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Cosa vedere in Val di Non in un giorno.
Subito dopo colazione, parto alla volta della Val di Non per una giornata ricca di visite. Il viaggio attraverso i castelli del Trentino continua, infatti, con il meraviglioso Castel Thun. E, nel pomeriggio, mi sposterò a Clès e al Santuario di San Romedio.
Già dalla strada, vengo attratta dalla splendida residenza nobiliare, circondata da filari di meli. Durante la fioritura estiva deve essere veramente un sogno… Sprazzi di sole che squarciano le nubi, illuminano a tratti Castel Thun, affacciato su di una vallata appena striata di neve. Perfezione visiva…
La salita al castello è il preludio alla bellezza che mi attende una volta dentro le mura. Dai giardini panoramici, agli strepitosi interni, con il susseguirsi delle sale ricche di arredi e decori, appartenuti ad una delle famiglie più potenti della regione.
Quando esco trovo il tempo in netto miglioramento. per fortuna, dato che mi aspetta la visita ad uno dei luoghi più belli della Val di Non: il Santuario di San Romedio, vicino al paese di Sanzeno. La strada che conduce a questo luogo di culto è magica. Attraverso una sorta di canyon alla fine del quale, incastonato in una roccia, spicca il santuario. Peccato che, nel periodo invernale non sia aperta la passeggiata panoramica, di cui ho visto solo le immagini. Ma anche l’arrivo in auto è molto scenografico!

Percorro a piedi l’ultimo tratto di strada dal parcheggio al Santuario di San Romedio. Ogni tanto lo scorgo tra gli alberi, fino a quando mi compare davanti in tutta la sua magnificenza. Un luogo isolato, immerso nel silenzio, dove ritrovare una pace rigenerante. Una sensazione che ho provato anche visitando altri importanti luoghi di culto, come il Sacro Eremo della Verna, l’Eremo di Camaldoli, l’Eremo di Fonte Avellana e l’Eremo di Saiano, per citarne alcuni.
Bellissima l’ascesa alla chiesa: il santuario si sviluppa in verticale, percorrendo una gradinata sulla quale si affacciano numerosi ex- voto. È una vera e propria via crucis, che termina di fronte ad un crocifisso e all’ingresso dell’ultima cappella.

Prima di proseguire verso Cles, per mangiare qualcosa, mi fermo a visitare la Basilica dei SS. Martiri a Sanzeno, costruita sulla cripta nella quale furono rinvenute le reliquie dei Santi Martiri. La Val di Non è davvero stupenda!
INFORMAZIONI.
Il parcheggio a Castel Thun mi ha dato alcuni problemi perché, a suo tempo, non era presente una macchinetta per cambiare i soldi e procedere con il pagamento. Non so se sia ancora così, nel caso vi consiglio di portare con voi delle monete. Durante la visita mi dissero che non importava il pagamento dell’intera quota, quanto la presenza del bigliettino… ma francamente non rischierei.
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Il borgo e i presepi di Miola del Pinè.
Lascio per un po’ da parte il mio itinerario tra i castelli del Trentino, per andare verso l’Altopiano del Pinè. Non per sciare, ovviamente, ma per andare a Miola, una piccola frazione vicino Baslega di Pinè. Ho una grande passione per le cosiddette vie dei presepi e, dato che nel periodo natalizio Miola si trasforma nel “Paese dei Presepi”, non potevo di certo perdere una visita! Ho visto i presepi di Tesero, quelli di San Paolo Appiano e quelli di Arco, mi sembra giusto tenere aggiornato il mio database!
Miola di Pinè è, a voler essere parchi, splendida. Un caratteristico borgo di montagna, dove domina la pietra. Qui, ogni anno, i cittadini allestiscono svariati presepi lungo le vie, nelle legnaie, nelle grotte, nei piccoli anfratti. E la Pro Loco organizza una sorta di “caccia al presepe”, versione natalizia della caccia al tesoro. Per la delizia dei bambini, che scorrazzano allegramente attraverso i vicoli, dei genitori, che si ristorano al piccolo Mercatino di Natale con vin brulé e cioccolata calda, e dei turisti alla ricerca di emozioni natalizie di qualità!
Apprezzo molto la semplicità di questa manifestazione nel suo insieme. Piccola, molto ben fatta, con quell’atmosfera intima delle realtà di montagna e dei borghi senza tempo.

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Castelli del Trentino: Stenico e Drena.

Il percorso verso Stenico è meraviglioso, in particolare nel tratto in cui si passa da Sarche. Qui, infatti, c’è il romantico Lago di Toblino, su cui sorge l’omonimo castello. Una perla in mezzo ad uno scintillante specchio d’acqua, scenario di numerose fiction e film. Peccato che non sia visitabile!
È uno dei castelli del Trentino che ho desiderato vedere sin da bambina, ma è ormai stato trasformato in ristorante. Nonostante i numerosi tentativi di mettermi in contatto con i proprietari, per richiedere una visita, non ho ottenuto nessuna risposta. Dalla strada panoramica verso Stenico, si ammira uno scenario mozzafiato su lago e castello
Fortunatamente appena arrivo a Castel Stenico, la delusione lascia il posto allo stupore. Questa splendida fortificazione domina la valle dall’altura su cui sorge. Nonostante la struttura di una fortezza, ha gli interni degni di una residenza nobiliare, ricchi di stanze, arredi, decorazioni. Tanto sfarzo è dovuto all’intervento dei principi-vescovi.

La prossima tappa del mio tour tra i castelli del Trentino è Drena. Passo dal Lago di Cavedine, la cui particolarità è di gelare raramente anche in inverno. Attraverso in auto la zona delle Marocche: un paesaggio unico, un vero e proprio museo naturale creato da formazioni rocciose.

Una stradina mi porta verso Castel Drena. Una rocca medievale da visitare non per gli interni, dato che non c’è arredamento, quanto per la struttura nel suo insieme. Le mura, gli esterni e la bellissima torre, costituiscono un egregio esempio di riqualificazione. Il gentilissimo curatore ci accompagna personalmente in visita alla torre, permettendoci di ammirare il panorama mozzafiato sul lago, sulle Marocche e su Drena.

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Una tappa in Garda Trentino.
Riparto alla volta del meraviglioso Garda Trentino. Un territorio ricchissimo stretto tra montagna e Lago di Garda, dove gastronomia e bellezze territoriali, si fondono regalando al visitatore esperienze uniche. Inizio da Tenno, un piccolo paese vicino Riva del Garda. Il borgo medievale di Frapporta è piccolo ma molto carino, con le sue viuzze e la mole del Castello di Tenno che domina l’abitato. Mi ritrovo da sola nel silenzio dei vicoli, a passeggiare colpita dall’aria frizzante e inondata dal cielo che inizia già a colorarsi di calde tonalità.
La magia, però, inizia quando salgo in auto per raggiungere lentamente Canale di Tenno, meritatamente iscritto tra “I Borghi più belli d’Italia”. Un paese delle fiabe, dove si possono trovare artigiani locali che espongono le proprie creazioni in botteghe ricavate all’interno di cantine e grotte. Vicoli deliziosi in cui passeggiare e perdersi, dimenticando l’orologio… Imperdibile il Mercatino di Natale di Canale di Tenno, dove le atmosfere da romanzo si mescolano alle essenze della festività più dolce dell’anno.

Ultima tappa di questa giornata di visite a borghi e castelli del Trentino, è la Valle di Ledro. Sul lago cristallizzato dai toni freddi dell’inverno, sorgono varie località perfette per una passeggiata rilassante. Riesco finalmente a vedere le palafitte di Molina di Ledro. Una vera curiosità, dato che finora ho ammirato questo tipo di costruzione solo sui libri di storia! Infine vado a Pieve di Ledro e a Bezzecca, località nella quale si fermò anche Garibaldi: lui pensava a “fare l’Italia”, io a sorseggiare una meritata cioccolata in tazza, dopo tante ore di esplorazione!

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Una giornata tra i borghi del Trentino.
Parto di buon’ora alla volta di Bleggio Superiore, un bel paesino dove, alle 9 del mattino, mi fermo a fare colazione al “Bar degli Alpini”. Sorrido mentre mi ritrovo circondata da signori di una certa, che si riscaldano e brindano al nuovo anno… suon di grappa! Data l’altissima qualità della grappa trentina, chi mai potrebbe dargli contro, nonostante l’ora?
La giornata è così bella, che ne approfitto per godermi lo spettacolare panorama sulla valle e visitare la chiesa del paese. Bleggio è anche un ottimo punto di partenza per la visita dei due vicini borghi di Rango e Balbido.
Rango è veramente una visione! Come nel caso di Canale di Tenno, merita in pieno l’iscrizione al circuito “I Borghi più belli d’Italia”. Passeggio per il dedalo di stradine che si alternano ai passaggi coperti. Poi mi soffermo sulla piazzetta caratterizzata da un antico abbeveratoio e deliziose abitazioni tipiche. Le decorazioni con cui ogni angolo è agghindato, mi rimanda una sensazione di fiaba.
A mezzo chilometro dal paese, sorge un centro ancor più piccolo ma da non perdere durante un viaggio tra i borghi del Trentino. Si tratta di Balbido, il paese dipinto. Una definizione che calza a pennello, dato che i muri delle abitazioni sono caratterizzati da affreschi che narrano storie di montagna e leggende della zona.

Riparto alla volta di San Lorenzo in Banale, dove mangio qualcosa e mi sgranchisco le gambe con una passeggiata per le vie del piccolo centro, prima di proseguire per Molveno. Il lago inondato dal sole brillante è una visione fatata. In realtà la stessa Molveno mi affascina molto, con il bel presepe mobile, le bancarelle del mercatino di Natale, i vicoli e le piazzette ben tenute. Apprezzo la pace e il silenzio, perfetti per un momento di intima contemplazione.

Le visite di questa giornata mi permettono anche di aggiungere un piccolo fuori programma. Vado, quindi, ai Mercatini di Natale a Levico Terme, dove sono già stata alcuni anni fa. Mi piace molto la location storica in cui si svolgono, ossia il Parco Secolare degli Asburgo. La coinvolgente atmosfera di festa, i profumi che irrorano l’aria e anche la cura con cui si presenta il centro storico. Insomma, è stata decisamente buona l’idea di ritornare!
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Castelli del Trentino: Beseno.
Castel Beseno sorge su un’altura che domina la valle di Trento. Il panorama da quassù è sensazionale: non oso immaginare come debba essere con il sole pieno! Qui non ritrovo lo stile dei castelli del Trentino visitati durante questo viaggio di 5 giorni. Castel Beseno è una rocca difensiva, mentre gli altri sono delle residenze nobiliari, escludendo Castel Drena.
Trovo interessante la struttura e il tour tra vari spazi abitativi. Anche se la punta di diamante resta la passeggiata panoramica lungo le mura. Scendo al campo dei tornei, collocato vicino alla porta di ingresso, che è da sempre la quinta perfetta per le rievocazioni storiche che si svolgono in estate.
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Rete dei Castelli del Trentino: informazioni.
Consiglio il biglietto cumulativo per le “5 sedi del Buonconsiglio”, un ticket che permette gli ingressi al Castello del Buonconsiglio di Trento, Castel Thun, Castel Beseno, Castel Stenico, Castel Caldes. Il prezzo intero è di 20€, ridotto 15€. Quando ho fatto questo viaggio tra i castelli del Trentino, le sedi incluse nel biglietto erano solo 4.
Claudia B.
Nota. Ho scritto e pubblicato questo diario di viaggio su PaesiOnLine. Successivamente ho ripreso e riadattato il racconto per il blog, dato che si tratta di una mia personale esperienza di vita e di viaggio.
Bello, bello, bello! Ma, secondo me, è un altro il blog che devi aprire: quello sulle divergenze tra Marte e Venere, soprattutto se in viaggio. Mi fai (fate) morire e adoro il tuo modo di prendere in giro il maritino e le sue reazioni al maschile… Mi ricordano quelle del mio 😀 In effetti, quando voglio impedire a me stessa di lanciargli un ferro da stiro, la butto sulla comicità. Pare che funzioni, no? 😉
Potrei pensare ad un nuovo progetto per un blog del genere sai? Avrei tanti di quegli aneddoti e “consigli” da dare, che magari avrei pure successo!
Ma la domanda che nasce spontanea è: ma questi omini, li hanno fatti con lo stampino? Cioè tipo formella del panettone, solo che ne sono poi stati cambiati i tratti (in fondo anche i panettoni sono di vario tipo)?
Perché la comicità funziona, meglio ancora il pensiero di salvare il ferro da stiro, eppure sembra che tutte noi dolcissime donzelle dobbiamo affrontare gli stessi problemi! Qualcosa non ha funzionato nel forno…
Voglio aggiungere che, sul serio, queste cose accadono nel nostro duo: non è che invento la scena. Forse dalle mie parole si riesce anche ad intuire le espressioni di entrambi 🙂
Roberta resistiamo?!
Claudia B.
Ahahaha! Dai, per ora possiamo pure resistere. Basta che non invecchiamo prima, con loro che invece mostrano la pelle tonica e 0 occhiaie, visti i pesi psicologici che gravano sui cervelli femminili… 😀
Se tu vedessi il mio viso in questo periodo Roberta, capiresti che non ho possibilità di successo e resistenza. Sono grigia con occhiaie profonde, pelle tirata e capelli dritti. Causa blog in restauro.
E marito da perseguitare per la prenotazione del volo (tra gennaio e febbraio, ma io devo iniziare prima l’opera di convincimento).
Mi chiedo come fanno a sopravvivere questi nostri poveri cervelli perennemente sotto sforzo 😉
Claudia B.